Un viaggio nella testa anatomica

Nella Camera delle Visioni troveremo due opere multimediali molto diverse tra di loro sia per ragioni di ordine estetico che strettamente tecniche.

Entrambi i lavori offrono prospettive affascinanti su come l’arte e la tecnologia si intreccino nel panorama contemporaneo.

Da una parte: «Rappresentazione di anima et di corpo», realizzata dal CREA K//LAB e presentata lo scorso 5 agosto in occasione dell’inaugurazione della Mostra della Testa anatomica di Filippo Balbi, cattura l’essenza intramontabile della creatività umana attraverso l’interpretazione artistica dell’opera; dall’altra:  E.C.T.O.R  (Esperimenti di Captazione e Trasmutazione Onirica delle Ricordanze), realizzata dal Keiron Network, che presenteremo il prossimo 16 settembre.

Nella prima installazione il  CREA K//LAB  utilizza l’ambiente fisico come parte integrante del suo significato e della sua fruizione coinvolgendo lo spettatore in una esperienza immersiva  la cui potenza metaforica ci guida verso una riflessione profonda sull’uomo e sulle sue relazioni.

In   E.C.T.O.R  il Keiron Network  abbraccia l’evoluzione tecnologica per sfidare i confini stessi dell’arte.

La visione del collettivo Keiron si nutre di un trittico audace: intelligenza artificiale, realtà virtuale e creatività umana.  Attraverso algoritmi avanzati e modelli di apprendimento automatico, l’IA viene utilizzata per generare immagini mozzafiato, un universo di possibilità immaginifiche che si svelano di fronte agli occhi degli spettatori. La realtà virtuale si fonde con l’immaginazione, invitando il pubblico a immergersi nelle profondità delle creazioni artistiche come mai prima d’ora.

E.C.T.O.R è, nello stesso tempo, una macchina-sogno, un enigma da decifrare e una lente attraverso la quale possiamo scrutare l’ignoto. Possiamo dire che molte barriere sono state abbattute, i confini sono ormai evanescenti e la visione è divenuta molteplice.

Abbiamo scomposto la testa anatomica, disteso le fibre muscolari che costringevano i corpi in un’unica figura, abbiamo liberato il movimento e creato uno spazio infinito in cui i corpi e i pensieri aleggiano con lo stesso peso.

Varcando la soglia della Camera delle Visioni, gli ingranaggi dell’opera di Balbi, palesi e nascosti, sveleranno nei monitor, oltre ad essi stessi, il processo creativo  attraverso il quale l’idea è divenuta sostanza, l’intuizione forma e la parola  persona.

Indossando i visori per la realtà virtuale la materia prende forma dal nulla. Ecco allora i corpi della Testa anatomica staccarsi dalla tavola dipinta e liberarsi nello spazio.  Di che materia sono fatti? Quale colore definisce la loro pelle? Quale forma può assumere un ricordo o un’idea? Ogni interrogativo ha trovato risposte adeguate nella tecnologia.

Quei corpi intrecciati a formare la testa sembrano rivelarne anche la mente. Avanzano verso di noi per tenderci la mano e parlarci. Siamo spettatori privilegiati di un dialogo stupefacente, dal quale emergono segreti e verità che ci spingono a varcare i confini dell’ignoto, mentre arte e tecnologia realizzano moltiplicazioni di senso e disegnano i nuovi orizzonti dell’immaginazione futura.

Ecco i “crediti” dell’opera.

“Rappresentatione di Anima, et di Corpo”: Oratorio Espanso per la Testa Anatomica di Filippo Balbi

Direzione artistica di Valerio Murat. Voce e testi di Giovanni Fontana. Ideazione, progettazione e realizzazione dell’installazione di Federico Acosta Rios, Eugenio Cecchini, Elia Dell’Orco, Fabio Fornaro, Gabriele Teti. Modello 3D della Testa Anatomica di Axel Ferrari. Corpi di Federico Acosta Rios, Tobia Bianchini, Emilio Casaburi, Alessio Cattaneo, Eugenio Cecchini, Elia Dell’Orco, Giovanni Fontana, Daniele Grande, Fabio Fornaro, Elisa Igliozzi, Gabriele Teti, Kevin Troci. Technical manager Stefano Germani.

Dal 16 settembre la Camera delle Visioni ospiterà un secondo evento, creato dal GRUPPO KEIRON, “La testa anatomica come l’ignoto che appare”. Torneremo a parlarne.

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