La location e l'allestimento

La Certosa di Trisulti

La Mostra si tiene nel monumentale refettorio dei monaci, uno tra gli ambienti architettonicamente più rilevanti dell’antica Certosa di Trisulti. Fu costruito su progetto dall’architetto Tommaso Catrani che lo concepì tra il 1766 e il 1770 con le stesse eleganti e ariose linee settecentesche riscontrabili nel resto della costruzione cartusiana. Esposto alla luce meridiana per mezzo di ampi finestroni quadrangolari, è costituito da un’unica aula rettangolare al pian terreno, divisa in tre campate e interamente coperta da una volta a botte lunettata.

La grande sala, caratterizzata da eleganti modanature e ornamenti in stucco che ne innervano per intero le superfici murarie, è impreziosita dalla presenza quasi ininterrotta di lunghi tavoli e stalli in noce dove i monaci consumavano i pasti nei giorni festivi, ascoltando in silenzio la lettura dei testi sacri secondo il dettato della regola monastica.

Convertito da tempo in uno spazio destinato a convegni e a eventi seminariali, è stato scelto, grazie alla gentile concessione della Direzione regionale dei Musei del Lazio, per ospitare il nucleo centrale dell’evento espositivo Il Corpo e l’Idea dedicato alla Testa anatomica di Filippo Balbi.

Nella foresteria attigua al palazzo Innocenziano è allestito un “ambiente” immersivo con un’opera multimediale dei docenti e studenti del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone (fino al 15 settembre) e una creazione in realtà virtuale che vede protagonisti i corpi della Testa Anatomica realizzata dal gruppo Keiron composto da giovani professionisti formatisi nello stesso conservatorio (dal 16 settembre).

Il percorso espositivo

L’allestimento, oltre ad essere pensato in rapporto con il grande ambiente terreno, ha la funzione di accompagnare l’intera esperienza di visita, così da portare un valore aggiunto alla presentazione della mostra, rendendo completa, emozionale, l’avventura dei visitatori. Nell’organizzare e ottimizzare lo spazio fisico, l’allestimento agevola la comunicazione dei valori immateriali dell’opera, tenendo sempre presente le linee di movimento dei visitatori in rapporto alle necessità ergonomiche degli spazi dedicati all’esposizione. Anche l’illuminazione contribuisce a valorizzare al meglio la visione degli apparati e dell’opera esposta. L’illuminazione generale diffusa serve a dare l’orientamento, mentre gli accenti luminosi mirati direttamente sull’opera e sugli altri contenuti esposti servono ad attrarre gli sguardi dei visitatori. L’obiettivo è quello di creare soluzioni illuminotecniche convincenti sia in termini estetici che funzionali, in modo da far emergere i vari soggetti in un contesto ambientale altamente seduttivo.

Il progetto di allestimento, infatti, evoca e amplifica, in un ambiente unitario e compiuto, il significato e la suggestione propri del dipinto del Balbi.

Il percorso di visita si snoda attraverso una galleria di pannelli illustrativi posti al centro e lungo lo spazio perimetrale delle sale, secondo un itinerario coerente e prestabilito che non disorienta lo sguardo del visitatore, ma lo accompagna e lo guida in un tour propedeutico alla visione dell’opera originale, esposta secondo gli standard museali al termine del viaggio, quale meta conclusiva e “centro” indiscusso della mostra. Nei pannelli tematici trovano spazio testi, schede illustrative, approfondimenti, riproduzioni di materiale documentario, grafici e tavole sinottiche, organizzati secondo una veste grafica e uno stile omogenei, in grado di informare e fornire piste di interpretazione ai visitatori, utilizzando una comunicazione semplice e immediata, senza tuttavia banalizzare il valore storico-artistico e scientifico degli argomenti trattati.

Un’ampia sezione del percorso espositivo è dedicata alla visione, a notevole ingrandimento, di tutti i particolari dell’opera. Grazie alle tecnologie digitali, fornite dal Centro di Ricerca DigiLab dell’Università La Sapienza, che hanno consentito una riproduzione ad alta definizione dell’opera, i visitatori hanno modo di visualizzare i dettagli del dipinto a un livello di finezza straordinario; essi possono così apprezzare le singole pennellate e la qualità pittorica che non potrebbero essere altrimenti percepite nella visione del manufatto a grandezza naturale.

Il percorso è arricchito dalla presenza di una riproduzione tattile tridimensionale dell’opera (in scala 1:1) per garantire la fruizione dell’immagine anche ai visitatori con disabilità visive. Su prenotazione è inoltre assicurata al visitatore cieco o ipovedente la presenza di un accompagnatore specializzato.

Ognuno dei pannelli esposti nella mostra è dotato di un QrCode che permette di accedere a questo sito con testi di approfondimento. 

Una scheda in lingua inglese sulla mostra e il dipinto è a disposizione dei visitatori.

INFORMAZIONI

Informazioni e prenotazioni

M. ass.palazzogottifredo@gmail.com

Hashtag ufficiale

#LaTestaAnatomica